Un altro mondo è possibile (ed è alle porte di Milano)

I giardini del condominio solidale di Bruzzone
Vita di comunità, e stipendi tutti in comune. Sembra folle, ma forse non lo è. Il sogno di una sfida all’individualismo si trova alle porte di Milano. Bruzzone, Villapizzone, o Sicomoro. Condomini solidali, comunità di famiglie (ma anche di single) che vengono incontro a persone di ogni tipo, disabili, bambini difficili, ex carcerati. E che vivono la loro vita. Il difficile, però, non è fidarsi degli altri, ma accettarli.
«Solo in Lombardia ne abbiamo una ventina, con più di 300 famiglie», spiega orgoglioso Bruno Volpi, papà di quella che ora si chiama associazione “Comunità e famiglia” e fondatore della prima comunità italiana a Villapizzone. Una vecchia cascina scrostata coi rampicanti sui muri. Quando Bruno la vide, nel ’78, era allo sfascio, invasa da una giungla di erbacce: «È quel che fa per noi».
Vedeva quelle rovine con l’occhio del geometra che sa costruire e del missionario che sa immaginare. «Venivo da otto anni passati in Rwanda, volevo aiutare il mondo e non m’ero accorto che lo potevo fare anche in Italia, a Milano». Spaesato, con la moglie Erica e quattro figli nati «laggiù nella savana», voleva qualcosa di diverso. «Il mondo era pieno di pazzi con la chitarra che cercavano un senso alla vita e molti capitavano da noi. Non era facile, ma era felice. Finché un giorno un assistente sociale si presenta a casa nostra tenendo per mano una bambina». Presto lo seguì una coppia di amici, Massimo e Danila Nicolai. Poi si aggregò una microcomunità di gesuiti. Villapizzone era nata. (altro…)