Reblog: Vita.it 13 marzo 2012
Ricerca sui valori degli italiani: «meno individualismo, più relazioni e responsabilità»
I valori degli italiani? Sono cambiati in questi vent’anni. Passando dall’individualismo alla riscoperta delle relazioni. È questa l’immagine che emerge da una ricerca condotta dal Censis e presentata oggi nell’ambito delle attività per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Anche grazie al confronto con i risultati di un’analoga ricerca sui valori degli italiani condotta venti anni fa è stato possibile ricostruire come ‒ dalla famiglia al lavoro, al rapporto con la spiritualità ‒ siamo cambiati. E capire – dice il Censis – se le scintille di speranza che vanno emergendo, fatte di responsabilità e attenzione alla relazione, riusciranno a essere un nuovo motore per il nostro futuro.
Stando ai dati, infatti, i valori più importanti per gli italiani di oggi sono la famiglia (65%), la qualità della vita (25%), la religione (21%) e l’amore per il bello (20%). Ma i ricercatori in una nota parlano di “crisi del soggettivismo” e della “riscoperta del valore delle relazioni, convinti che ci possiamo salvare solo tutti insieme” e sottolineano che Per il futuro i valori che «faranno l’Italia e gli italiani sembrano poggiare sempre meno sulla rivendicazione dell’autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell’altro, sulla relazione e la responsabilità. Sono valori che in questa fase fanno emergere scintille di speranza che vanno però alimentate e potenziate, affinchè possano diventare un nuovo motore di crescita sociale, economica e civile del Paese».
Da La Repubblica:
Tanti format familiari
Perno della comunità nazionale resta la famiglia, “anzi i diversi ‘format’ familiari”, come precisa la ricerca del Censis, visto che nel periodo 2000-2010 sono diminuite le coppie coniugate con figli (-739.000), mentre sono aumentate le coppie non sposate con figli (+274.000) e le famiglie con un solo genitore (+345.000). Nel periodo 1998-2009 sono aumentate le unioni libere (+541.000, arrivando in totale a 881.000) che, inclusi i figli, coinvolgono oltre 2,5 milioni di persone. Complessivamente, sono 5,9 milioni gli italiani che hanno “sperimentato nella loro vita una forma di convivenza libera”. Le famiglie ‘ricostituite’, formate da partner con un matrimonio alle spalle, sono diventate 1.070.000. Quelle ricostituite coniugate sono aumentate di 252.000 unità, arrivando in totale a 629.000. “Le diverse modalità concrete di essere famiglia – commentano al Censis – rispondono al bisogno crescente di avere una relazionalità significativa”. Più del 90% degli italiani si dichiara soddisfatto delle relazioni familiari. Anche se ci si sposa meno (tra il 2000 e il 2010 i matrimoni sono diminuiti del 23,7%: 67.334 in meno), all’unione matrimoniale è ancora riconosciuto un valore importante: il 76% degli italiani è convinto che sia una regola da rispettare e il 54% ritiene che garantisca maggiore solidità alla coppia.
Solidarietà e onestà.
Valori considerati necessari per migliorare la convivenza sociale in Italia sono sicuramente moralità e onestà (55,5%), rispetto per gli altri (53,5%) e solidarietà (33,5%): “Non è un generico richiamo al merito o all’autonomia individuale – osserva il Censis – ma il lento, difficile, sofferto, condiviso impegno collettivo in una diversa quotidianità dei rapporti fatta di maggiore rispetto e attenzione per gli altri”.
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